UN'ULTIMA FRASE {2019}

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GENNAIO

« Basta bombe... basta bombe »

frase ripetuta durante l'agonia

Jan Palach (‘torcia numero 1’) studente

A. Praga, 11.08.1948 03:27

Ω. Praga ¦clinica di chirurgia plastica; allora Legerova 63¦, 16.01.1969 15:15

 ustioni riportate nell'essersi dato fuoco con la benzina il 16 Gennaio alle 14:30  link

« Jim e Fred, vorrei che voi portaste il mio affetto alla mia famiglia e ai miei amici»

ultima dichiarazione; 24.01.1989 07:01

Theodore Robert Cowell {alla nascita}

Theodore Robert BUNDY {dal 1951}

(Ted, ‘killer delle studentesse’, agente Roseland, Rolf Miller)

laureato in psicologia, attivista del partito Repubblicano, volontario al "telefono amico" del Seattle Crisis Clinic

assistente direttore del Comitato per la prevenzione della criminalità di Seattle {nominato dal governatore Evans}

A. Burlington ¦ospedale “Elizabeth Lund Home For Unwed Mothers”¦ (contea di Chittenden) [Vermont], 24.11.1946 22:35

Ω. Starke ¦Florida State Prison¦ (contea di Bradford) [Florida], 24.01.1989 07:16

 elettrocuzione (scarica di 2.000 V per un minuto dalle 07:07 e poi un'altra); esecuzione di tre condanne capitali (36 omicidi confessati; 50 sospettati)  link

La notte del 4 Gennaio 1974 qualcuno entrò nella stanza di Karen Sparks e la picchiò con violenza; inoltre la 18enne fu violentata con una zampa del letto, divelta con forza. Riportò gravi lesioni interne e rimase in coma per dieci giorni; sopravvisse ma con postumi fisici e psichici permanenti. Il 1° Febbraio la 21enne Lynda Ann Heaty non si presentò al lavoro; nella sua stanza furono trovate tracce di sangue: sul cuscino, sul letto, sulla vestaglia da notte. Nello stato di Washington iniziarono a scomparire — con la cadenza di una al mese — ragazze giovani, di corporatura esile, con i capelli lunghi mori. Il 6 Settembre — nei boschi vicino ad una strada di servizio a Issaquah — un operaio edile trovò alcuni resti sparsi: una mascella inferiore, una cassa toracica, una colonna vertebrale! Per quattro giorni, duecento esploratori vicesceriffi e detective cercarono in quella zona della Catena delle Cascate. Alla fine furono recuperati resti, da ciocche di capelli a femori a teschi, di almeno tre individui. Erano stati lasciati in un'area dal diametro di circa cento metri; il caldo dell'estate ed i predatori avevano ridotto i corpi ad ossa nude. Alla fine, dai capelli e dalla cartelle odontoiatriche, quei poveri resti furono identificati appartenere a due ragazze che erano scomparse il 14 Luglio al parco del lago Sammamish, distante 6 km. L'antropologo Daris Swindler stabilì che l'altro corpo doveva appartenere a Georgann Hawkins, 18enne scomparsa dal quartiere universitario di Seattle l'11 Giugno. A differenza dell'altre due, non fu possibile stabilire la causa della morte; ma molto probabilmente era stata uccisa con dei colpi alla testa... L'8 Novembre, in un centro commerciale di Murray [sobborgo di Salt Lake City], un uomo si presentò alla 18enne Carol DaRonch come l'agente Roseland. Disse che qualcuno aveva tentato di rubare nella sua auto; fatto sta che la convinse con un falso distintivo. Infine riuscì a farla salire su un vecchio Maggiolino arrugginito. La ragazza capì ben presto che si trattava di una trappola: urlò, scalciò, ma fu ammanettata ad un polso; fortuna che il suo assalitore, nella concitazione, gli mise l'altra manetta nello stesso polso. Questi gli puntò una pistola alla testa, poi la ragazza cadde dall'auto sull'asfalto bagnato; l'uomo con un piede di porco tentò di colpirla, ma lei si divincolò e scappò via verso un'auto con una coppia di anziani a bordo. Dalla paura, fu portata in braccio al posto di polizia... Qualche ora dopo dello stesso giorno, a Bountiful (città distante 27 km), scomparve la 17enne Debbie Kent all'uscita dal teatro scolastico. L'insegnante disse che uno "straniero" si aggirava sul retro dell'auditorium; appena prima del termine della lezione sparì. L'allarme fu dato a mezzanotte dai genitori che avevano aspettato invano la figlia. Sembra che delle grida furono sentite fra le 22:30 e le 23 dal parcheggio della scuola. L'ispezione del posto rivelò chiavi di manette; queste aprivano proprio messe al polso di Carol DaRonch... Il 12 Gennaio 1975 la 23enne Caryn Eileen Campbell, in vacanza con la famiglia ad Aspen nel Colorado, sparì nell'hall di un albergo! Disse che andava in camera a prendere una rivista. Il suo corpo, nudo e martoriato da coltellate, fu trovato 36 giorni dopo in un mucchio di neve al bordo di una vicina strada non asfaltata. Il 1° Marzo studenti del Green River College scoprirono dei resti umani sulla Taylor Mountain, piccola altura ricoperta di boschi a meno di 20 km da Issaquah. La zona fu subito transennata ed iniziarono  le ricerche a tappeto nel bosco fradicio e nei cunicoli delle miniere abbandonate come la piccola cittadina di Taylor. Il teschio fu accertato, grazie alle cartelle cliniche del dentista, appartenere alla 23enne Brenda Ball (50 km da dove era sparito il 01.06.1974, Seattle). Quasi sicuramente fu uccisa con un oggetto non appuntito che aveva fratturato il lato sinistro della testa. Nel corso dei successivi due giorni furono trovati i crani altre tre ragazze: la 19enne Susan Rancourt (scomparsa da Ellensburg il 17.04.1974, 140 km di distanza); la 20enne Roberta Parks (scomparsa il 06.05.1974 da Corvallis nell'Oregon, oltre 400 km da lì!); la 18enne Lynda Healy (scomparsa dal suo alloggio nel quartiere universitario di Seattle il 01.02.1974). La prima ad essere sparita fu l'ultima ad essere ritrovata; la seconda, Donna Manson di 19 anni (scomparsa il 12.03.1974 da Olympia, 100 km da Seattle) non era lì, e nemmeno a Issaquah. I teschi e mandibole, appartenenti a quattro corpi, evidenziavano profonde ferite per colpi inferti con forza. Gli inquirenti iniziarono a realizzare che c'era un serial killer che rapiva ed uccideva ragazze, fra gli stati di Washington e l'Oregon. Successivamente sparirono altre ragazze fra Colorado e Idaho: 15 Marzo [Julie Cunningham•26 anni], 6 Aprile [Denise Lynn Oliverson•25], 6 Maggio [Lynette Dawn Culver•12enne], 28 Giugno [Susan Curtis•15enne]. Verso le due e mezzo del 16 Agosto un poliziotto della Stradale stava parcheggiando davanti casa a Granger, area residenziale di Salt Lake City. Improvvisamente vide un'auto che sfrecciò bucando due stop! Ovviamente gli si accodò; quando accese i fari per leggere la targa, il conducente spense le luci ed accelerò... L'inseguimento durò poco; il conducente del Maggiolino accostò nel parcheggio di una stazione di servizio abbandonata. Il poliziotto, tale Bob Hayward, chiese patente e libretto; domandò al giovane alla guida cosa ci facesse a quell'ora e lui gli diede una risposta vaga ed errata [disse di essere stato in un drive in vedere un film che in realtà non era in programmazione]. Per cortesia, il poliziotto chiese di poter guardare nell'auto; così vide: una specie di passamontagna, un piede di porco, manette, sacchi per spazzatura, corda ed un rompighiaccio ¦foto¦. Inoltre il sedile del passeggero era stato rimosso e appoggiato dietro... Il conducente, tale Theodore Robert Bundy, fu arrestato. Inizialmente gli inquirenti pensavano che si trattasse di un ladro dedito al furto con scasso; poi il detective Jerry Thompson l'associò alla descrizione dello sconosciuto che aveva tentato di rapire Carol DaRonch. Inoltre lo stesso individuo fu visto aggirarsi al parco del lago Sammamish quel 14.07.1974 quando scomparvero due ragazze. Diversi testimoni dissero che aveva un Maggiolino chiaro, lo stesso del sospettato... Questi il 21 Agosto fu formalmente accusato: aveva strumenti da scasso. Non fece storie per l'autorizzazione a perquisire il suo appartamento; ma non essendoci un mandato, gli agenti non potevano prelevare nulla. Durante la perquisizione alla presenza dell'arrestato vennero trovate guide sciistiche del Colorado con un segno sull'Wildwood Inn (l'hotel da cui scomparve Caryn Eileen Campbell) ed un depliant del Bountiful Recreation Center (frequentato da Debbie Kent)... L'avvocato di Bundy, tale John O'Connell, fece interrompere i contatti fra il suo assistito ed i detective. Intanto questi fecero vedere le sua foto segnaletica a Carol DaRonch e Jean Graham, l'insegnante di teatro che aveva visto lo sconosciuto poco prima che Debby Kent sparisse nel nulla. La signora Graham indicò subito la foto di Bundy, il sosia di quello sconosciuto a cui mancavano solo i baffi. Invece la signorina DaRonch non fu così categorica; poi gli venne fatto osservare una seconda serie di foto ed indicò il sospettato; anche lei ribadì che l'08.11.1974 quell'uomo aveva i baffi! Bundy fu rilasciato e posto sotto sorveglianza 24 ore su 24. Intanto i detective acquisirono le ricevute della sua carta di credito per i rifornimenti di carburante ed i dossier sulle sue frequentazioni all'università. Thompson andò con altri due detective a Seattle dove viveva la fidanzata di Bundy, Meg Anders. I due si erano incontrati nel Settembre 1969 in un bar di Seattle; lei era divorziata con una figlia, veniva dall'Oregon e lavorava come segretaria. L'interrogatorio diede molte conferme ai sospetti degli inquirenti: Ted usciva spesso di notte, teneva una chiave inglese coperta da nastro isolante sotto il seggiolino che era stato manomesso visto che ad ogni frenata scivolava in avanti. Inoltre il suo compagno teneva gesso e stampelle in camera; aveva una passione smodata per pugnali e coltelli. La ragazza confermò che i giorni in cui sparirono le ragazze, Bundy non era a casa con lei... Una volta la minacciò di spezzargli il collo se avesse rivelato a qualcuno dei furti compiuti, e anche altre cose! Disse anche che aveva dei baffi finti, talvolta se li metteva. Il 14.07.1974, quando sparirono le due ragazze al lago Sammamish, i due avevano litigato in mattinata; la sera Bundy l'invitò a cena e rimontò il portasci dalla sua auto a quella della fidanzata. Non era un particolare da poco: quel pomeriggio uno sconosciuto, e con un gesso al braccio, fu visto parlare con delle ragazze. Una di loro, fu avvicinata da costui che si presentò come Ted e gli chiese di aiutarlo a sistemare una barca sull'auto [quella ragazza poi se ne andò con una scusa]... Sempre a Settembre, Bundy vendette l'auto; la polizia poi la requisì facendola smontare e controllare dell'Fbi; saltarono fuori dei capelli che attribuibili alla ragazza che si salvò nel Novembre 1974 e quelli due ragazze i cui corpi erano stati ritrovati ancora "integri". Il 2 Ottobre a Salt Lake City si tenne un cosiddetto confronto all'americana: Carol DaRonch lo riconobbe senza esitazione. Fu posto nella carcere cittadino per sequestro di persona aggravato e tentata violenza carnale. Gli inquirenti dalle ricevute dei distributori Chevron poterono collocare il sospettato nei luoghi dove erano poi sparite quelle quattro ragazze in Colorado... Il misterioso ‘Ted’ era stato sicuramente visto al lago Sammamish; gli inquirenti iniziarono a ricostruire la sua vita ed i suoi spostamenti per studio (fino al Settembre 1974 a Seattle, poi nello Utah. Il 20 Novembre 1975 i suoi genitori pagarono i 15mila dollari della cauzione. I mesi in attesa del processo li passò a casa di Meg. A Novembre i detective che seguivano il suo caso si incontrarono ad Aspen con i colleghi che indagavano sulle sparizioni e omicidi di ragazze in Colorado e Utah. Formarono un pool che avrebbe indagato a tempo pieno su Bundy in cinque stati. Questi era così sicuro da scegliere il solo giudice invece che la giuria; il 23 Febbraio 1976 iniziò il processo per l'aggressione e tentato rapimento di Carol DaRonch. Questa — chiamata dall'accusa — fu sottoposta ad duro controinterrogatorio dell'avvocato O'Connell; ma indicò l'imputato come colui che provò a rapirla e minacciò con una spranga... Bundy — come testimone della difesa — ammise che la notte del 16.08.197 se l'<<era filata>> soltanto perchè stava fumando uno spinello. Ovviamente dichiarò di non aver mai visto Carol DaRonch. L'assistente del procuratore della Contea nel controinterrogatorio lo mise difronte alla questione delle targhe: aveva comunicato di aver perso la targa e poi continuava ad usarla [le ricevute della carta di credito nei riferimenti riportavano la targa smarrita]... Venerdì 27 Febbraio il giudice si ritirò per deliberare e nel primo pomeriggio di lunedì dichiarò l'imputato colpevole di sequestro di persona aggravato <<al di là di ogni ragionevole dubbio>>. In attesa della decisione sulla pena sarebbe stato affidato allo sceriffo della contea di Salt Lake City. Il giudice poi decise per un rinvio in maniera da consentire la perizia perizia psichiatrica. Ma per questo, il condannato doveva essere trasferito alla prigione statale di Point of Montain, Draper (32 km sud-ovest da Seattle). Lì fu visitato da Ann Rice che aveva incontrato nel 1971 al "telefono amico" di Crisis Clinic di Seattle. Da allora ne era diventato confidente ed amico anche se non si rivedevano dal 1973, quando lasciò la città. Il 30 Giugno, dopo un rinvio di un mese, il giudice Hanson comunico la pena: da uno a quindici anni da scontare nel penitenziario statale. Il 22 Ottobre fu formalmente incriminato per l'omicidio di Caryn Eileen Campbell, avvenuto nel Gennaio 1975 ad Aspen. Intanto, tre giorni prima, fu trovato dietro un cespuglio in possesso di un "kit per l'evasione": tessera della previdenza sociale, modello di una patente di guida, carte stradali, ecc. Così finì per diverse settimane in una cella di massima sicurezza, una del famigerato ‘buco’ (l'ala dell'isolamento). Il 24 Novembre 1976, giorno del suo trentesimo compleanno, si svolse l'udienza per l'estradizione in Colorado. Il 28 Gennaio 1977 venne trasferito ad Aspen per il processo. Il 4 Aprile si svolse l'udienza preliminare; il giudice Lohr decise per il rinvio a giudizio. Il 13 Aprile venne trasferito dalla prigione della contea di Aspen alla Garfield County Jail di Glenwood Springs, 70 km di distanza. Essendo avvocato di sé stesso, pretese una macchina da scrivere, una scrivania, l'accesso alla biblioteca giuridica di Aspen e l'uso senza limitazioni del telefono. Così poteva più volte la settimana essere scortato al palazzo di giustizia della Pitkin County ad Aspen. Lì intanto si sarebbe svolta un'udienza per stabilire la possibilità di condannarlo a morte nel processo, fissato per Novembre. La mattina del 7 Giugno fu dunque portato ad Aspen; Bundy aveva ottenuto di stare senza manette e così bastò un attimo di distrazione delle guardie che saltò dal secondo piano! Pur zoppicante, riuscì a lasciare la città ed andare in autostop fino sulle montagne; entrando in una baita rubò vestiti ed un fucile. Vagò per giorni nella foresta fino a ritornare da dove era scappato. Il 12 Giugno rubò un'auto da un circolo di golf ad Aspen; decise di dirigersi verso Glenwood Springs; ma nella notte del 13 fu fermato da una pattuglia della contea di Pitkin. Tre giorni dopo fu accusato di evasione, scasso e furto (reati che poteva costargli 90 anni di carcere!). Il giudice Lohr ordinò che portasse manette ai polsi, e ceppi alle caviglie, ogni volta che fosse trasferito da un luogo ad un altro. Comunque sia, Lohr gli nominò un avvocato che non aveva perso un processo ad Aspen... Ma stavolta ci si mise in mezzo il destino perchè l'11 Agosto in un incidente sulla moto l'avvocato rimase gravemente ferito e la moglie resto uccisa. Il 2 Novembre in un'udienze a porte chiuse Lohr rifiutò di ammettere i casi di due ragazze scomparse nel processo Campbell. Due settimane dopo il giudice impedì che i tre casi dello Utah fossero portati davanti alla giuria; ma permise la testimonianza di Carol DaRonch. Il processo sarebbe iniziato il 9 Gennaio ad Aspen e stava cercando il modo per spostarlo a Denver. Il 23 Dicembre ottenne sì di vedersi spostare il processo da Aspen, ma gli toccò Colorado Springs. Tre dei sei detenuti nel braccio della morte dello Stato erano stati giudicati da giurie di Colorado Springs... Il 27 Dicembre il giudice Lohr approvò una mozione di Bundy: quella che eliminava la pena di morte fra le condanne possibili nel processo! Lohr fu il primo giudice del Colorado a considerare incostituzionale la pena di morte. Il 30 Dicembre avendo il permesso di telefonare a chi voleva chiamò un giornalista di Seattle e si congedò da lui con una dichiarazione alquanto criptica: avrebbe visto i Washington Huskies, squadra di football dell'UW, <<non nella mia cella>>... La sera attuò il suo piano per la fuga: con un seghetto aveva ritagliato una botola sul soffitto della cella nel punto in cui c'era una placca in metallo. Era previsto che gli elettricisti ci mettessero una lampadina, ma la messa a punto dell'impianto ritardò a tempo indefinito. Ted ritagliò un quadrato 30x30 in maniera così precisa che era impossibile da notare quando era messo sulla botola. Lavorò per diverse settimane quando gli altri detenuti si facevano la doccia. Intanto dimagrì e mise da parte 500 dollari, molto probabilmente grazie a Carole Ann Boone (un'ex compagna universitaria di Seattle che l'andava a trovare sempre più spesso). Nell'ultime aveva esplorato l'intercapedine fra il soffitto ed il tetto; così noto un buco nel pannello in cartongesso sovrastante il guardaroba dell'appartamento di un secondino. La sera del 30 Dicembre le guardie, ridotte come numero per le festività, fecero l'ultimo giro d'ispezione. Bundy sapeva che quasi sicuramente nessuno sarebbe tornato prima dell'ora di pranzo del giorno dopo... Così mise dei libri nel letto per simulare un corpo che dorme, s'issò fino all'apertura sul soffitto e strisciò fino al quel pannello di cartongesso. Dalla camera prese dei vestiti ed uscì dalla porta principale in una notte innevata! Solo a mezzogiorno del giorno seguente fu scoperta la fuga, ma nel frattempo il fuggitivo aveva raggiunto Denver in autobus e poi Chicago in aereo... Da lì il 7 Gennaio 1978 guidò su un'auto rubata fino ad Atlanta dove infine arrivò a Tallahassee in Florida, la mattina del giorno seguente. Prese una stanza in affitto all'Holiday Inn, vicino ai campus della FSU. Verso l'01:30 del 15 Febbraio, a Pensacola (città della Florida vicino al confine con l'Alabama) un agente della Stradale intercettò un'auto "sospetta", un Maggiolino. Dal controllo risultò che era stata rubata, così il poliziotto David Lee intimò all'occupante di uscire e mettersi faccia a terra, ma questi rifiutò rimanendo al posto di guida. Alla fine scese e si fece ammanettare il polso sinistro, ma poi reagì sferrando un calcio che fece cadere l'agente. Questi sparò un colpo in aria e si vide lo sconosciuto scappare a piedi lungo la strada; minacciò che avrebbe sparato se non si fosse fermato e lo fece: l'uomo cadde a terra. Ma non era stato colpito, si rialzò e cercò di prendere la pistola all'agente. Infine riuscì a immobilizzarlo e ammanettargli le mani dietro la schiena. In auto verso la Centrale disse più volte: <<Avrei voluto che mi uccidessi>>. L'uomo difronte a ciò che gli era stato trovato in auto (tre carta d'identità intestate a studentesse, 21 carte di credito rubate e l'uniforme di un vigile del fuoco di Jacksonville), disse che era uno studente di nome Kenneth Misner... Dopo 40 ore d'interrogatorio finalmente ammise la sua identità: Theodore Robert Bundy. Così il capo della polizia locale Norman Chapman scoprì che avevano arrestato un sospetto serial killer, fuggito dal Colorado nel 1977. Ben presto associarono l'arrestato a dei brutali omicidi avvenuti il 15 Gennaio a Tallahassee ed alla scomparsa di una 12enne, l'8 Febbraio a Lake City. Quella notte di Gennaio qualcuno entrò nella sede di una confraternita studentesca di sole donne: la Chi-Omega. Penetrò nelle stanze da letto di due ragazze, 20 e 21 anni, e le massacrò a colpi di spranga mordendo i loro corpi! Poi percosse altre due ragazze che dormivano, ma fortunatamente se la cavarono seppure con fratture al volto e denti rotti. L'assalitore dopo 15’ di mattanza fuggì allarmato dal fascio dei fari di un'auto. La stessa notte entrò in una casa a sei isolati di distanza e picchiò una studentessa che dormiva; gli dislocò una spalla, ruppe la mandibola, causandogli sordità e perdita dell'equilibrio. La polizia trovò una strisca di seme e due capelli. La mattina dell'8 Febbraio, uno sconosciuto "abbordò" una 14enne di Jacksonville (a 240 km da Tallahassee); disse di essere un vigile del fuoco, ma l'arrivo del fratello lo fece desistere e fuggì. Comunque il ragazzo, figlio di uno detective del posto, prese la targa. Il giorno dopo, a quasi 100 km, una 12enne di Lake City fu vista essere accompagnata da un uomo su un furgone; chi la vide pensò che si trattasse di un suo famigliare... Tornando all'interrogatorio di ‘Kenneth Misner’ a Pensacola, questi ammise di aver rubato l'auto le targhe e le carte di credito; intanto gli inquirenti scoprirono che non si chiamava così perchè il vero Kenneth Misner, un campione di atletica universitario di Tallahasseee, rimase allibito alla notizia del proprio arresto... Finalmente l'arrestato iniziò si decise a "confessare", erano le 01:29 del 17 Febbraio; intanto rivelò il suo vero nome: Theodore Robert Bundy, accennò a certi omicidi accaduti nello stato di Washington, ma negò di essere responsabile di quelli della Florida. Tutto ciò che fu registrato quella notte però non poté essere utilizzato nel processo. Il 18 Febbraio fu trasferito da Pensacola al Leon County Jail di Tallahasseee. A Marzo gli furono mosse l'accuse per 34 accuse di falso e furto che poteva costargli fino a 75 anni di carcere! Il 1° Aprile chiese al giudice Rudd di potersi difendere da solo, una riduzione della cauzione ed i "benefici" che aveva ottenuto in Colorado... Il 7 Aprile furono trovati i resti della 12enne scomparsa da Lake City. Era nel recinto di un porcile abbandonato in una zona lacustre del Suwannee River Park. Sicuramente era morta quando venne trascinata per il terreno fino al porcile. Furono trovati molti indizi che collocavano il sospettato sulla scena del crimine; forse la vittima aveva subito anche violenza sessuale! Il 27 Aprile il giudice emise un ordine: doveva lasciare un calco dei suoi denti da un dentista; intanto aveva acconsentito al prelievo di campioni del sangue e dei capelli. La sera del 27 Luglio lo sceriffo della contea di Leon gli lesse i capi d'accusa davanti alla stampa. Quattro giorni dopo fu incriminato dal tribunale di Columbia per l'omicidio della 12enne Kimberly Leach. Il 4 Agosto Millard Farmer chiese di essere nominato avvocato del prigioniero che rincarò con una serie di richieste: fine dell'isolamento, possibilità di stare un'ora all'aperto, parcelle poiché "avvocato di sé stesso". Ovviamente lo Stato negò tutte le richieste; Bundy rispose che la Florida era la <<fibbia della cintura della morte>>. In attesa dell'esecuzione c'erano già un'ottantina di persone; la pena di morte era stata ripristinata solo due anni prima... Intanto il processo per gli omicidi di Tallahassee furono rimandati da Novembre a metà 1979. La Corte Suprema della Florida accettò la richiesta di far rimuovere il giudice Rudd dal suo incarico; nel Gennaio 1979 fu nominato Edward D. Cowart. Anche lui negò Farmer come avvocato; il processo per i soli casi di Tallahassee sarebbe iniziato a Maggio. Bundy chiese che fosse vietato l'accesso ai media, Cowart rifiutò. La Corte Suprema dello Stato aveva stabilito che l'udienze dovevano essere registrate da telecamere; Bundy s'oppose e ovviamente Cowart respinse. A Maggio la difesa, chiese che fossero dichiarate inammissibili le prove legate ai bite marks. Intanto si sparse la voce che l'imputato si sarebbe dichiarato colpevole di un'accusa meno grave dell'omicidio di primo grado. In Florida la sedia elettrica aveva ripreso a funzionare il 25 Maggio quando John Spenkelink fu giustiziato per aver ucciso nel 1973 una persona che l'avrebbe rapinato, costretto alla roulette russa e violentato. Insomma non si trattava del cosiddetto omicidio di primo grado; poteva beccare l'ergastolo ed invece... La madre di Bundy e Carole Ann Boone lo implorarono di accettare il laborioso negoziato raggiunto fra accusa e difesa: tre ammissioni di colpa per omicidio di secondo grado e se la sarebbe cavata con 75 anni. Il 31 Maggio nell'ufficio del giudice Cowart si tenne la riunione decisiva; ma Bundy [<<travestito da avvocato>> come aveva risposto a C.] stracciò le carte e disse <<Voglio ritirare la mozione>>! Il collegio difensivo, capeggiato dall'avvocato Mike Minerva, chiese di sottoporre il proprio assistito a perizia psichiatrica per stabilire se potesse prendere parte alla propria difesa. Nel contempo, Bundy chiese un rinvio del processo di 90 giorni. Cowart decise in maniera "salomonica": niente rinvio e sì alla perizia. Avendo 132 potenziali giurati in attesa, avrebbe contingentato al massimo i tempi. Nella prima settimana di Giugno due psichiatri trovarono Bundy capace d'intendere e volere; ma il suo comportamento antisociale poteva compromettere la sua capacità di difendersi... Cowart lo ritenne quindi capace di comprendere il significato del processo; ma non poteva né ottenere rinvii o licenziare i suoi legali. Punto. Il processo si sarebbe svolto a Miami il 25 Giugno; Minerva ottenne di essere esonerato dal collegio difensivo composto così dai giovani Lynn Thompson, Ed Harvey, Margaret Good (tutti assistenti del difensore d'ufficio della contea di Leon). Il 30 Giugno fu consegnata la lista dei giurati, scelti dall'imputato: 12 persone (7 uomini e 5 donne) quasi tutte di mezz'età e di colore. Quando iniziò il processo, per la prima volta nella storia in diretta tv, fra il pubblico c'era anche Anna Rice. La difesa subì il primo colpo quando una ragazza scampata al massacro della confraternita femminile identificò l'imputato. Questi fece varie richieste fra cui visite illimitate da parte di Ann Boone; il giudice negò anche la possibilità di un'ora d'esercizio fisico il giorno. Nell'udienze accadeva che Bundy fosse contemporaneamente avvocato difensore [di sé stesso] e testimone [della difesa]. Riuscì ad ottenere che l'arresto nello Utah del 16.08.1975 non venisse considerato nell'ambito del processo. Questi iniziò ufficialmente sabato 7 Luglio; Bundy chiese un rinvio fino a lunedì, Cowart rispose che si sarebbe andati avanti anche fino a mezzanotte. La dichiarazione dell'avvocato Haggard fu contraddistinta da ben 29 obiezioni dell'accusa, di cui 23 accolte... La difesa non controinterrogò le ragazze sopravvissute al pestaggio. Decisive furono la testimonianza di una ragazza che aveva riconosciuto in Ted Bundy l'uomo che aveva visto allontanarsi dalla sede della Chi Omega la notte degli omicidi e la deposizione del dottor Souviron. L'odontoiatra forense che aveva fatto i rilievi sulla bocca dell'imputato un anno prima spiegò che i denti di ogni individuo sono come l'impronte digitali. L'ingrandimento della foto delle natiche di una ragazza uccisa combaciava con un foglio bianco con un'immagine ingrandita dei denti di Bundy! Il 20 Luglio iniziò l'esposizione della difesa; l'imputato non avrebbe più controinterrogato i testimoni. Poi protestò con il giudice ed ottenne di fare l'avvocato di sé stesso. Comunque sia Cowart decise che i legali sarebbero rimasti come "consiglieri" e l'arringa finale l'avrebbe tenuta Peggy Good. Per confutare la "prova regina", l'impronta dei denti, si fece interrogare come testimone per riferire che si era rotto un dente nel Marzo 1978 mentre cenava in cella. Poi chiamò la sua amica, Carol Ann Boone, al banco dei testimoni; la donna disse — che per quanto riuscisse a ricordare — l'imputato non aveva denti scheggiati al 1977 quando si trovava nella Garfield County Jail... Ma Cowart negò un rinvio per ottenere i mandati e costringere i quotidiani a consegnare i negativi delle foto sulla sua dentatura. L'avvocato Good nell'arringa finale provò a controbattere alle tesi dell'accusa, e far leva sulla coscienza dei giurati. Alle 14:57 del 23 Luglio la giuria si ritirò nella camera di consiglio. Alle 21:20 fu comunicato che era stato raggiunto un verdetto; come prassi, il portavoce della giuria consegnò i fogli al giudice che poi li passò al cancelliere del tribunale: COLPEVOLE DI TUTTI I CASI DI ACCUSA. Secondo quanto disposto dalla sentenza del 1976 della Corte Suprema, quella che ripristinò la pena di morte negli Stati Uniti, doveva farsi un altro "processo" per stabilire se un colpevole di reati capitale dovesse o meno finire sul patibolo. La discussione sulla pena venne fissata per le 10 del 28 Luglio; la difesa chiese un rinvio di una settimana, ma Cowart respinse considerando <<la ripetizione di una mozione un oltraggio alla corte>>. La difesa chiese di poter patteggiare visto che in Florida un verdetto di colpevolezza ha come invariabile esito la pena capitale; ma era troppo tardi: a Maggio gli fu offerta la possibilità e lui l'aveva rifiutata... Nella seconda fase del processo Carol DaRonch, nel frattempo sposata, preferì stare zitta; fu deciso che al suo posto si presentasse Jerry Thompson, il detective della contea di Salt Lake che aveva scovato Bundy. La giuria, pur non sapendo delle ragazze scomparse nei vari Stati dell'ovest, poté intuire che l'imputato era evaso da una prigione dello Utah. Per la difesa, fu chiamata a testimoniare Eleonor Louise Cowell Bundy, madre di Ted. Dopo un'ora e quaranta minuti, anche con uno stallo 6-6, la giuria arrivò al verdetto: PENA DI MORTE. Cowart, che aveva mandato tre assassini alla sedia elettrica, non si oppose. Il 31 Luglio Bundy fece l'avvocato di se stesso in aula davanti a Cowart che tecnicamente poteva ribaltare il verdetto della giuria. Il giudice lo condannò a morte non prima di raccomandandogli: <<Si prenda cura di sé, giovanotto>>. Poi aggiunse: <<Glielo dico sinceramente: si prenda cura di sé. È una tragedia per questa corte assistere all'orribile modo in cui ha sprecato la sua vita. Lei è un uomo brillante. Sarebbe stato un bravo avvocato, e mi sarebbe piaciuto vederla esercitare davanti a me. Ma ha scelto una strada diversa. Si prenda cura di sé. Non ho nessuna animosità nei suoi confronti. Voglio che lo sappia>>. Il neocondannato rispose con un <<Grazie>>. Ovviamente lo Stato della Florida non concesse il trasferimento in Colorado per il processo a carico di Bundy. Anzi nel Gennaio 1980 iniziò il dibattimento per l'omicidio della 12enne Kimberly Leach. Era stato rinviato più volte poiché non si riusciva a trovare una giuria imparziale a Lake City; alla fine il giudice Jopling, a cui fu affidato il processo, optò per Orlando. Bundy cambiò quasi tutto il collegio difensivo; in aula c'era a seguirlo Carol Ann Boone; invece la madre Eleonor Louise Cowell preferì non essere presente. Il 6 Febbraio si seppe che la Boone aveva inoltrato domanda per una licenza di matrimonio! Il sindaco era stato inflessibile: nella prigione della sua città non si sarebbe celebrato nessun matrimonio; punto. Il 9 Febbraio arrivò l'inevitabile condanna; la giuria ci mise sette ore e mezzo. Bundy aveva scommesso con un suo avvocato che l'avrebbero condannato in tre ore... Ma prima si "celebrò" il matrimonio in aula: bastava una dichiarazione pubblica, formulata nel modo giusto, in un'aula di tribunale alla presenza di ufficiali giudiziari. L'imminente signora Bundy, vestita in nero, fu chiamata a testimoniare dal suo imminente marito; ad un certo punto gli chiese se volesse sposarlo, lei rispose dì sì e lui <<Allora io ti sposo>>. Il 12 Febbraio, secondo la prassi, si svolse la seconda parte del processo (quella che stabiliva la pena alla condanna). Il giudice Jopling ovviamente decise per la pena capitale, la terza! Il condannato fu portato in elicottero al FSP (Florida State Prison). Lì si trova il braccio della morte maschile; quando una condannata aveva/ha un mandato d'esecuzione firmato viene spostata in una delle famigerate Dead watch cells. Quindi di regola nella FSP, e nel vicino penitenziario UCI (Union Correctional Institution), non c'erano/ci sono prigioniere. Curiosamente l'FSP (così rinominato nel 1972, undici anni dopo l'apertura) è nella contea di Bradford a circa 10 km dal capoluogo Starke; invece l'UCI/‘Raiford Prison’, distante qualche km oltre un fiume, è nell'Union County. Entrambi i penitenziari hanno un braccio della morte, ma solo l'FSP ha la camera dell'esecuzione. Nei primi mesi del 1982 la signora Bundy riuscì ad avere un incontro prolungato con il suo marito... Ufficialmente non erano ammesse visite coniugali, ci si poteva "incontrare" nella apposito parlatorio illuminato e con tavoli e sgabelli fissati al parlamento. Ufficiosamente con 50-60 dollari si poteva portare la propria signora/fidanzata nel bagno o dietro il distributore dell'acqua potabile mentre le guardie si voltavano dall'altra parte... Ad Ottobre il nuovo condannato di Bundy chiese alla Corte Suprema della Florida di annullare le prime due condanne a morte. Il 24 Ottobre Carol Ann Bundy partorì una bambina: Rose. Nel Giugno 1984 arrivò la risposta della Corte: NO AD UN NUOVO PROCESSO. La difesa comunque presentò appello per la terza condanna, quella relativa all'omicidio della 12enne Kimberly Leach. In estate durante un'ispezione a sorpresa furono trovati seghetti di ferro! Una sbarra delle celle era già stata segata alle due estremità... Ma era quasi impossibile evadere da quel ‘braccio della morte’, situato in un edificio a sé nel corpo principale del penitenziario. Ogni visitatore doveva farsi tatuare la mano; i colori cambiavano ogni giorno ed un macchinario rilevava il colore del giorno. Il 9 Maggio 1985 la Corte Suprema della Florida respinse l'appello per un nuovo processo nel caso Leach. Il 5 Febbraio 1986 Ben Graham, governatore dello Stato, firmò l'ordine per l'esecuzione da attuarsi il 4 Marzo! Il "dead man walking", avendo licenziato anche l'ultimo avvocato, decise per sé appellandosi alla Corte Suprema degli Stati Uniti; però l'udienza fu fissata per il 7 Marzo... Il giudice Lewis R. Powell, anche se rifiutò di sospendere l'esecuzione, gli diede una possibilità: ottenere un adeguato aiuto legale <<per presentare una domanda che rispetti le regole della corte>>. Nessuno in Florida era finito sulla sedia elettrica dopo la firma del primo ordine, ma Bundy se continuava ad insistere con appelli scritti a mano — senza l'aiuto di un avvocato — poteva essere il primo... Il 27 Febbraio la SCOTUS accordò una sospensione fino all'11 Aprile, e poi un ulteriore rinvio. Ma il 5 Maggio respinse l'appello 5-2, senza commenti. Il governatore Graham firmò il secondo ordine d'esecuzione per il 2 Luglio..

FEBBRAIO

‘ Avevamo un patto di morte. Devo mantenere la mia metà del patto. Vi prego di seppellirmi

accanto alla mia piccola nella mia giacca di pelle, nei miei jeans e nei miei anfibi. Addio.’  *

biglietto lasciato nel taschino della giacca

John Simon Ritchie (Sid Vicious)

bassista, cantante, membro dei Sex Pistols

A. Londra, 10.05.1957 19:09

Ω. New York—Greenwich Village ¦63 Bank Street¦, 02.02.1979 mattina

 suicidio? overdose [clicca qui]  link

MARZO

« Finalmente potrò rivedere Marylin »

giuseppe paolo di maggio (Joltin' Joe, ‘The Yankee Clipper’)

giocatore di baseball {palmarès}

A. Martinez (contea di Contra Costa) [California], 25.11.1914 07:00

Ω. Hollywood (contea di Broward) [Florida], 08.03.1999

 cancro ai polmoni [clicca qui]  link

APRILE

‘ … L'amore sempre, Wendy. 

WENDY ORLEAN WILLIAMS

cantante e solista heavy metal

A. Rochester (contea di Monroe) [New York], 28.05.1949

Ω. Storrs (contea di Tolland) [Connecticut], 06.04.1998

 suicidio; colpo di pistola [clicca qui]  link

MAGGIO

« Ho offeso Dio e gli uomini, perché il mio lavoro non ha raggiunto la qualità che avrebbe dovuto. »

LEONARDO DI SER PIERO DA VINCI

pittore, ingegnere, scienziato, uomo universale

A. Anchiano? ¦casa natale?¦/Vinci*, 15.04.1452 21:40?

Ω. castello di Clos-LucéAmboise [Francia], 02.05.1519

 postumi di un ictus?  link

« Quota duemila metri, qdm su Pino, poi tagliamo su Superga. »

ultima comunicazione con la torre di controllo; 16:59 del 04.05.1949

PIER LUIGI MERONI

pilota {dal 19.02.1947}, comandante nel volo “Lisbona-Barcellona-Torino”

A. Milano, 08.05.1915

Ω. Torino ¦colle di Superga¦, 04.05.1949 17:03

 incidente aereo

GIUGNO

« Certo che lo so. Sei la mia ragazza. Ti amo»

alla figlia Aissa che tenendogli la mano gli chiese se sapeva chi fosse

Marion Michael Morrison (John Wayne)

attore {filmografia} e regista {filmografia}

membro MPA, fautore del ‘Potere bianco [clicca qui]

A. Winterset (contea di Madison) [Iowa], 26.05.1907 09:56

Ω. Los Angeles—Westwood ¦Ucla Medical Center¦, 11.06.1979 17:23

 cancro allo stomaco  link

Nell'estate 1964 Wayne finì di girare “In Harm's Way” [Prima Vittoria in Italia]; aveva una tosse persistente e così a fine Agosto anticipò l'annuale visita di controllo che faceva alla Scripps Clinic di San Diego. Le radiografie rivelarono una "macchia" al polmone destro; era la conseguenza dei cinque pacchetti di sigarette senza filtro ogni giorno, fin da ragazzo... Il 16 Settembre entrò al Good Samaritan di Los Angeles; la mattina seguente fu operato: nel polmone sinistro c'era un tumore maligno delle dimensioni di una palla dal golf. Nell'operazione durata sei ore gli fu tolto il lobo superiore dell'organo e due costole. I medici gli intimarono di smetterla con il fumo anche perchè avrebbe vissuto con un solo polmone... Il suo portavoce rettificò il motivo del ricovero: ascesso polmonare; inizialmente aveva parlato di cure per una <<vecchia ferita all'anca>>. Tre mesi dopo aver lasciato l'ospedale, il 29 Dicembre, l'attore convocò una conferenza stampa nel quale dichiarò di aver avuto il cancro. Inoltre affermò che aveva battuto il ‘grande C’; tecnicamente si è considerati guariti se sono trascorsi cinque anni dalla diagnosi, senza recidive. L'attore — che nei mesi di convalescenza fremeva per tornare al lavoro — poté finalmente farlo nel Gennaio 1965: in Messico partirono le riprese del film “The Sons of Katie Elder” [I 4 figli di Katie Elder]. La produzione doveva iniziare nel Settembre 1964, ma si era fermata per permettere a Wayne di operarsi. L'attore era completamente ristabilito; non ebbe problemi a girare ad un'altitudine media di 2000 metri. Aveva smesso di fumare, però continuò con altri "vizi": essendo di corporatura possente [193 cm] mangiava tantissimo, specie cucina messicana. Il suo piatto preferito era la bistecca servita mezza arrostita con salsa di chipotle [leggi qui]! Inoltre beveva al limite dell'alcoolismo; il figlio Michael una volta lo vide scolarsi una bottiglia di tequila prima di pranzo ed una di brandy dopo... Nel numero di Maggio 1971 di Playboy uscì un'intervista che fece montare molte polemiche: <<Crederò nella supremazia bianca finché i neri non saranno educati alla responsabilità. Non credo nella possibilità di dare autorità e posizioni di leadership e di giudizio a persone irresponsabili, c’è troppo risentimento tra i neri, non possiamo improvvisamente metterci in ginocchio e consegnare tutto nelle loro mani>>; <<Non credo che abbiamo sbagliato nel portare questo grande paese lontano da loro [i nativi americani]. Penso che dovremmo fare un patto con gli indiani. Dovrebbero pagare per Alcatraz quanto li abbiamo pagati per Manhattan>>; <<Ho diretto due film e ho dato ai neri i giusti ruoli. Erano degli schiavi. Penso che gli studios di Hollywood stiano portando il loro tokenismo un po’ troppo oltre>> ¦fonte¦ . Inoltre non aveva mai nascosto il suo sostegno per la guerra del Vietnam e lo espresse con il celebre ruolo del colonnello Michael ‘Mike’ Kirby in “The Green Berets” [Berretti verdi], film da lui prodotto diretto e interpretato. Ovviamente era anche un convinto sostenitore dell'armi; lui stesso portava con sé le pistole che usava sul set... Nel 1974 gli studenti di Harvad gli assegnarono sarcasticamente il premio “Palle d'acciaio” al loro contro festival Harvard Lampoon. L'attore accettò la sfida e così il 15 Gennaio ritirò il premio a suo modo: percorse su un carro armato le vie della città! Una volta sul palco sfoggiò verso contestatori/ici il suo sorriso, ed una carabina... [pagina Yt]. Da metà anni Settanta i problemi di salute iniziarono a condizionare le sue performance d'attore; le riprese del film “Rooster Cogburn” [Torna "El Grinta"] in Oregon nel 1974 furono difficoltose. La produzione del film “The Shootist” [Il pistolero] inizialmente aveva offerto il ruolo di protagonista ad attori molto più giovani: da Paul Newman a Clint Eastwood. Infine fu scelto ‘il Duca’ anche perchè lo voleva fortemente perchè il ruolo era simile a quello interpretato 25 anni prima in “The Gunfighter” [Romantico avventuriero]. Le riprese di quello che sarà il suo film videro molte interruzioni dovute alle condizioni sempre più precarie dell'attore: ansimava anche perchè il luogo delle riprese, Carson City nel Nevada, a 1400 metri d'altitudine era già troppo "alto" per il suo unico polmone funzionante. Inoltre gli era tornata la tosse e in più becco un'influenza che lo costrinse ad una settimana di riposo. I rapporti con il regista Don Siegel non furono idilliaci. Lui era esigente per la parte da protagonista affidatagli: curiosamente quella di un vecchio pistolero malato di cancro che torna in città per regolare i conti a duello con i suoi nemici. Il film ebbe una tiepida accoglienza al botteghino: 8 milioni di dollari. Nell'Aprile 1978 subì un'operazione a cuore aperto per sostituire una valvola; il 10 Gennaio 1979 fu ricoverato all'UCLA per un'operazione alla cistifellea che doveva essere di "routine". Invece nell'operazione di nove ore e mezzo gli fu tolto lo stomaco e dei linfonodi. L'analisi dei tessuti confermò che si trattava di un tumore maligno; probabilmente aveva già sviluppato metastasi... Il 9 Aprile comparve in pubblico per la cerimonia degli Oscar; l'attore era visibilmente affaticato e dimagrito [video] . Tutta la platea si alzò applaudendolo. Il 1° Maggio fu di nuovo ricoverato per dolori addominali; l'operazione del giorno seguente evidenziò un'occlusione intestinale dovuta a metastasi estese anche al fegato e spina dorsale. La rimozione del colon non servì ad evitare un blocco quasi completo degli intestini. Così fu posto in sedazione profonda con la morfina intravenosa; ogni tanto aveva dei periodi di semicoscienza. La famiglia si trasferì al suo capezzale e non lo lasciò. Domenica 9 Giugno il vescovo di Panama, paese in cui l'attore aveva viaggiato spesso, lo battezzò. Prima di entrare in coma ebbe modo di parlare con i figli e la moglie. Si spense senza aver ripreso conoscenza alle 17:23 dell'11 Giugno. Il suo ultimo desiderio era quello di farsi cremare perchè atterriva all'idea di <<essere messo in terra per i vermi>>. Voleva diventare parte dell'oceano che amava tanto; infatti aveva acquistato varie barche e andò finché poté. I figli, ben sette da tre matrimoni, si trovarono in disaccordo per la cremazione. La spuntò Michael: il padre era diventato cattolico con il battesimo e quindi avrebbe avuto un funerale cattolico, punto. Con la Piam et constantem del 05.071963, l’allora Sant'Uffizio ha stabilito che «sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli». Il funerale di John Wyne si tenne il 15 Giugno in forma privata; le donazioni furono devolute all'UCLA. Fu sepolto al Pacific View Memorial Park, cimitero con vista sull'oceano a Newport Beage — contea di Orange. La sua esatta ubicazione rimase segreta fino al 1999 per timore che gli attivisti contrari al Vietnam potessero profanarla. Nel numero del 10.11.1980 di People, si ipotizzò un legame fra la radioattività dei luoghi in cui fu girato “The Conqueror” [Il conquistatore] e la scia di morti per cancro nel cast, artistico e tecnico. Su 220 persone, ben 91 avevano contratto il cancro; John Wayne che interpretava Genghis Khan. Le scene esterne furono girate vicino Saint George nello Utah, 220 km sottovento al NTS. Lì dal 1951, per tutto il decennio, furono condotti cento test atmosferici. Il ‘fungo atomico’ poteva essere visto anche a Las Vegas, distante 160 km... I venti occidentali portavano/portano il cosiddetto fallout verso il sud dello Utah, Saint George compresi. Da metà anni Cinquanta, per un trentennio circa, si sono registrati incrementi notevoli dell'incidenza nella popolazione di tumori maligni. Si ritiene che la malattia di JW, il cancro del 1964 e la recidiva fatale del 1979, sia attribuibile ai vari pacchetti di sigarette senza filtro fumati ogni giorno, da quando era poco più che ragazzo.

« M'ammazzo. »

ai coniugi Roy; 21.06.1969

Frances Ethel Gumm (Judy Garland dal 1935)

attrice, cantante e ballerina

A. Grand Rapids ¦casa natale¦ (contea di Kent) [Minnesota], 10.06.1922 06:00

Ω. Londra—Chelsea ¦4 Cadogan Lane; demolita nel 2016¦, 22.06.1949 02:30-04:40

 suicidio per overdose accidentale di barbiturici   link

La futura Judt Garland era figlia di due attori del genere vaudeville; l'allora Frances Gumm debuttò poco più che bambina insieme alle due sorelle più grandi Mary Jane [24.09.1915] e Dorothy Virginia [04.07.1917]. Le tre sorelle formavano il trio ‘Gumm sisters’ che fra il 1929 e 1935 ebbero un certo successo recitando nel ruolo di se stesse in alcuni film musicali. Nel 1934 a Chicago l'allora 12enne Frances fu notata da un talent-scout della MGM; questi gli consigliò anche di scegliere un nome d'arte [Judy Garland] di cui non è certa l'origine precisa. Anche il trio cambiò nome, ma durò poco perchè nell'Agosto 1935 Virginia se andò a Reno per sposare un musicista, membro dell'orchestra di Jimmy Davis. Nel Settembre 1935 l'allora 13enne e suo padre sostennero un provino negli studi della MGM di Culver City. Fu ingaggiata senza nemmeno lo screen test, cioè la prova per valutare se un attore/attrice è credibile in un ruolo cinematografico. Per sostenere gli impegni sempre più pressanti, la madre ed il capo della MGM gli consigliarono l'assunzione di vere e proprie sostanze stupefacenti: anfetamine e benzedrina. La lavorazione del film che la consacrò, “Il Mago di Oz”, fu pazzesca: una dieta di sola zuppa di pollo per non ingrassare, iniezioni d'adrenalina, anche 80 sigarette il giorno! I cosiddetti ‘mastichini [munchkin nel romanzo] erano persone affette da nanismo, fra i venti ai quarant'anni. Dice che alcuni abbiano importunata  la protagonista. Attori/attrici bambini/e furono tenute solo come "riserve"; infatti sarebbe stato caotico girare scene di massa... Il numero dei ‘mastichini’ dovrebbe essere compreso fra 124 o 122; ma solo due dialogarono con Dorothy. Il resto delle voci in coro fu creato in studio. Mary Jane Gumm morì alcolizzata a Las Vegas il 27.05.1964 nemmeno 50enne; secondo alcune fonti si suicidò. Judy Garland si sposò per la quinta volta il 15 Marzo 1969 a Londra: il nuovo marito era un manager di nightclub, Mickey Deans; lui aveva 35 anni e lei 46. Si era incontrati in un hotel a New York nel 1966; l'attrice e cantante allora era sposata con Mark Herron dal qualche ottenne il divorzio l'11.02.1969. Proprio in quell'anno la sua salute cominciò a peggiorare: beveva e nel contempo assumeva un sacco di farmaci, specie per l'insonnia di cui soffriva fin da ragazza. Avrebbe dovuto smettere di fare spettacoli già nel 1959, quando rischiò di morire per una grave forma di epatite... L'ultimo di una serie di concerti lo tenne a Copenhagen il 25 Marzo 169. Secondo quanto rivelato dall'ex marito Sidney Luft, dal 1952 al 1965, Judy Garland era praticamente dipendente da farmaci e alcool. Fin dalla prima gravidanza prendeva pillole per dimagrire; poi ci aggiunse barbiturici che mandava già a secco con un bicchiere di vodka, mescolato a succo di frutta. Era una tipica alcoolista: sorseggiava per poi lasciare i bicchieri per casa; beveva vino prima di salire sul palco fumandoci magari una sigaretta al mentolo. La coppia tornò da New York il 17 Giugno; una settimana prima Judy aveva festeggiato il compleanno nell'appartamento di Charlie Cochran. A Londra Mark affittò un piccolo cottage a Cadogan Lane nel sobborgo di Chelsea. Il 20 Judy parlò con il suo agente: voleva tornare a lavorare al più presto; parlarono di fare un album per la Blue Records e uno speciale televisivo, magari avrebbe ripreso anche a fare concerti. Ad Agosto un po' di sole della Florida, ospite di Jack Herman, gli avrebbe fatto bene. La notte fra il 20 e 21 non chiuse occhio; quando il postino suonò era ancora sveglia. Secondo un amico di Deans che l'andò a trovare, Judy andò a letto presto senza aver cenato. Una ricostruzione di David Shipman del 1993 vuole che quel giorno la coppia avesse litigato furiosamente. A Sonia e Harry Roy, che gli avevano fatto visita in serata, Judy disse che si sarebbe ammazzata. Il marito che dormiva in un'altra stanza fu svegliato da una telefonata verso le 10:40 del 22 Giugno; erano suoi amici della California. Cercò la moglie nell'altra stanza da letto, ma non c'era; poi andò in bagno e s'accorse della porta chiusa a chiave... Riuscì ad entrare nella stanza da una finestra e vide Judy seduta sul water con le braccia conserte e la testa reclinata. Corse di sotto e chiamò polizia ed ambulanza; quando fu soccorsa era ormai morta da ore. Il dottore che fece l'autopsia il 25 Giugno collocò la morte fra le 02:30 e 04:40. Le fonti sulle condizioni di salute sono contrastanti: una vuole che non ci fossero segni di alcoolismo cronico, l'altra che il fegato fosse ormai devastato dalla cirrosi. Invece quello che fu trovato nel sangue è per così dire pacifico: l'equivalente di dieci compresse di Seconal. La causa fu attribuita ad avvelenamento da barbiturici; incauta ed accidentale assunzione. Praticamente prendendo il solito sonnifero, si sbagliò — o volle sbagliare — il dosaggio (ingerire un grammo di questo barbiturico può avere conseguenze serie, dai 2 ai 10 grammi risulta fatale). Sicuramente quella quantità nel suo fisico, così indebolito, ha comportato l'estreme conseguenze dell'intossicazione da barbiturici: coma, insufficienza respiratoria ed arresto cardiaco. L'ipotesi del suicidio non venne considerata sebbene la Garland avesse tentato per almeno due volte di suicidarsi. Il corpo fu portato a New York ed esposto nella cappella “Frank. E. Cambell”. Oltre ventimila persone gli resero omaggio nel corso del giorno 26, e anche nella notte. La cerimonia funebre si tenne il 27 in forma privata con una quarantina di persone. La salma fu poi tumulata al cimitero Ferncliff ad Hartsdale, una piccola città a 40 km da Manhattan. Sembra che il "motivo scatenante" dei cosiddetti moti di Stonewall sia stato, seppure in maniera indiretta, la scomparsa dell'attrice, icona dell'allora comunità omofila (allora si chiamava così). Il 27 Giugno allo Stonewall Inn di New York si tenne una serata commemorativa; la polizia verso le 01:20 fece un'irruzione e ciò provocò una violenta reazione. Gli incidenti durarono fino ad inizio Luglio. Da allora, la comunità LGBT ha fissato il 28 Giugno come giorno del Gay Pride. Dorothy Virginia si sposò due volte, ebbe una figlia dal primo marito e non fece più cinema; morì il 27.05.1977 a Dallas. Michey Deans scrisse con Anna Pinchot una biografia della moglie, uscita nel 1972; morì l'11.07.2003 all'età di 68 anni per un'insufficienza cardiaca. La penultima dei mastichini, Ruth Ducciani, si spense il 16.01.2014 a Las Vegas; aveva 95 anni. Nel 2019 è uscito un biopic sull'attrice, “Judy”. L'ultimo dei ‘mastichini’-adulti, Jerry Marren, si è spento 98enne il 24.05.2018 a La Jolla — San Diego ¦fonte¦. Restano in vita alcuni/e bambini/e [circa una dozzina] che erano sul set come "risera".

LUGLIO

« Sì. »

alla domanda del killer “È lei il signor A.?”

GIORGIO AMBROSOLI (l'eroe borghese)

avvocato civilista {sposato con tre figli}

A. Milano ¦via Paolo Giovio¦, 17.10.1933

Ω. Milano, 12.07.1979 {morto nell'ambulanza verso l'ospedale}

 tre colpi di .357 Magnum al petto sparati poco dopo la mezzanotte [leggi qui]  link

AGOSTO

« Per favore, per favore non uccidermi; non voglio morire; aspetto un bambino. »

a Susan Atkins che poi l'accoltellò

SHARON MARIE TATE (Sharon Tate)  attrice

A. Dallas, 24.01.1943 17:47

Ω. Los Angeles—Benedict Canyon ¦10050 Cielo Drive; demolita nel 1994¦, 09?.08.1969 00:30-04:00

 accoltellata [leggi qui]  link

Nel Febbraio 1969 i coniugi Polawski presero possesso della villa situata al 1050 di Cielo Drive, nel cosiddetto Benedict Canyon (località sulle colline di Bel Air a nord di Los Angeles). Qualche mese prima al cottage era capitato ‘Charlie’ Manson, il guru della cosiddetta Famiglia Manson(una comune hippy che bivaccava in un ranch a Chatsworth, sobborgo settentrionale della Valley). L'allora 35enne voleva incontrare il produttore musicale Terry Melcher che a suo tempo aveva manifestato interesse per delle sue canzoni (di cui una sarà poi arrangiata da Beach Boys). Melcher poi decise che non ne valeva la pena scritturarlo per la Columbia Records. Quella sera nella villa c'era una festa ed un fotografo amico della Tate allontanò Manson. L'8 Agosto l'aspirante musicista — un po' santone un po' magnaccia, ma anche appassionato di esoterismo negromanzia magia nera massoneria — decise che doveva essere messa in pratica l'"ideologia Helter Skelter": uccidere dei ricchi borghesi bianchi dando la colpa ai neri per innescare una guerra tra razze. In verità quel villino, in stile da campagna francese, era diventato il monumento al suo fallimento da musicista; andava distrutto insieme a chi ci abitava... Lui rimase al ranch Spahn, a Charles ‘Tex’ Watson, Susan ‘Sadie’ Atkins, Patricia ‘Katie’ Krenwinkel e Linda ‘Lulu’ Kasabian ordinò di uccidere gli occupanti <<nel modo più macabro possibile>>. I quattro arrivarono a Cielo Drive, strafatti di LSD, passata la mezzanotte del 9 senza conoscere chi dovevano uccidere; erano armati di coltelli, un revolver ed una corda di nylon lunga tredici metri. Linda rimase fuori a fare da "palo"; gli tre scavalcarono la recinzione. Si videro sopraggiungere un'auto con a bordo un giovane che aveva fatto visita al guardiano; l'ammazzarono con la pistola. Entrati nella villa, uccisero gli occupanti uno o uno senza pietà. L'ultima persona rimasta era l'attrice Sharon Tate; il marito regista si trovava in Inghilterra per impegni di lavoro. L'avevano legata per il collo a Jay Sebring, parrucchiere delle star e suo ex fidanzato; questi venne prima ferito da un colpo di pistola e poi finito a coltellate. L'attrice implorò di essere risparmiata perchè fra due settimane avrebbe dato alla luce un bambino... ‘Sadie’ l'uccise con 16 coltellate; poi prese uno straccio intriso del suo sangue e scrisse su una porta ‘PIG’ [maiale, termine spregiativo riferito ai poliziotti]. La notte del 10, i quattro della sera prima più altri due membri della "famiglia", massacrarono l'imprenditore Leno Labianca e sua moglie Rosemary nella loro villa di Griffith Park, 6 km da Benedict Canyon. Stavolta ‘Charlie’ partecipò in maniera attiva perchè aveva ritenuto insoddisfacente il massacro della sera prima... Lui ed un altro sorpresero i due coniugi e li legarono; poi incaricò i sei di finirli. A quel gruppo di pazzi, e anche pazze, furiosi/e sono attribuiti altri due omicidi: l'insegnante di musica Gary Hinman e Donald ‘Shorty’ Shea, un membro della stessa setta. Manson e la maggior parte degli adepti furono arrestati il 9 Ottobre al Barker Ranch, un complesso di baracche nella Valle della Morte. La polizia non li considerava ancora coinvolti negli omicidi di Agosto. Fatto sta che l'allora 21enne Sadie raccontò quanto compiuto alle compagne di cella e queste lo riferirono all'autorità. Tex Watson fu arrestato il 30.11.1969 in Texas. Inizialmente Susan Atkins collaborò rendendo testimonianza al gran giurì; poi ritrattò quanto detto nonostante che gli fosse offerta la possibilità di evitare la pena di morte. Invece Linda Kasabian — che era tornata a casa dei suoi nello New Hampshire — accettò l'immunità anche perchè non aveva compiuto omicidi. Tutti i partecipanti ai due eccidi furono ritenuti colpevoli e poi condannati a morte. Le ragazze furono trasferite nell'Aprile 1971 al CIW, allora unico carcere femminile di tutto lo stato. Situato nella contea di Riverside, ad un'ora da Los Angeles, era diventato per caso sede del braccio della morte. Nel Luglio 1952, in seguito ad un terremoto che danneggiò il carcere femminile di Tehachapi, la popolazione fu spostata all'allora carcere maschile di Chino. I galeotti furono poi ridistribuiti nei vari penitenziari della California; le galeotte invece rimasero lì anche dopo che la loro ex prigione fu riaperta nel 1947 (solo per gli uomini). La procedura per l'esecuzioni di una condannata non subì modifiche: in autobus fino a San Quintino, dove dal 1937 si eseguivano tutte le condanne capitali. L'ultima di una condannata avvenne nel 1962; prima ce ne erano state altre tre: nel 1941, 1947 e 1955. Comunque sia, dal 1967 non vennero eseguite condanne capitali negli Stati Uniti; quell'anno ce ne furono due: il 12 Aprile in California ed il 2 Giugno in Colorado. Le ragazze della "Famiglia" avrebbero aspettato il loro destino in un'ala isolata del carcere. Infatti per regolamento, anche le condannate a morte non possono stare con l'altre detenute. Il 18 Febbraio 1972 la Corta Suprema della California decise 6-1 di abolire la pena di morte perchè ritenuta una punizione crudele e inusitata. Le 107 persone californiane in attesa del patibolo furono automaticamente condannate all'ergastolo. Comunque sia il 29 Giugno, sempre del 1972, la Corte Suprema degli Stati Uniti comunicò la sentenza Furman v. Georgia: SOSPENSIONE DELLA PENA DI MORTE ¦approfondimento¦. Con una maggioranza di 5-4 i "supremi" stabilirono che erano incostituzionali quelle leggi statali dove la giuria aveva un potere troppo discrezionale e così faceva applicava la pena capitale in modo arbitrario e capriccioso. Non essendoci l'unanimità, tale sentenza era dunque provvisoria; concedeva quattro anni ai parlamenti di 35 Stati per approvare nuove leggi in materia. La California ripristinò la pena di morte con il "referendum" del 07.11.1972; ovviamente non aveva valore retroattivo. Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, Leslie Van Houten per un cavillo burocratico-legislativo rimasero dove erano: la cosiddetta SSU (Special Security Unity) anche se non condannate a morte. Dovevano stare, 23 ore su 24, in tre celle singole adiacenti; inoltre non potevano uscire per l'ora d'aria insieme. Questo regime fu poi "attenuato" con la concessione di un'attigua cella dove le ragazze potevano parlare con un'insegnante scrittrice femminista canadese, Karlene Faith. Il limbo di quel grottesco isolamento terminò dopo cinque anni, nel 1976. Mary Brunner non era con loro perchè aveva ricevuto una condanna a vent'anni. Insieme a dei membri superstiti della "famiglia" aveva progettato di dirottare un aereo di linea e chiedere così il rilascio dei condannati. Furono arrestati nell'Agosto 1971 dopo un conflitto a fuoco con la polizia che fortunatamente non vide morti. La donna, allora 28enne, fu rilasciata sulla parola nel 1977. La legge della California prevede che per certe condanne all'ergastolo sia possibile chiedere la libertà sulla parola; prima una specifica commissione [parole board] decide — in massimo 150 giorni — se accettare, poi l'incartamento passa al Governatore che può accogliere l'istanza per intero, parzialmente oppure rigettarla. Ovviamente vengono sentiti i famigliari delle vittime. Qualche speranza in più forse ce l'ha Leslie Van Houten che all'epoca degli omicidi, in particolare quello dei coniugi Labianca per cui fu condannata a morte, aveva 20 anni (sarà la più giovane nella storia della California ad essere spedita in un braccio della morte). Ottenne la revisione del processo e dopo un lungo iter (fra cui una ripetizione per non unanimità della giuria) fu condannata ad una pena variabile fra 7 anni e la detenzione a vita. Nel 2019, per la terza volta in tre anni, i suoi avvocati hanno presentato istanza per la libertà condizionale ¦fonte¦. A Giugno il governatore ha respinto l'istanza nonostante che la parole board avesse dato il via libera. Susan Atkins dal 1974 abbracciò la fede evangelica; a suo dire, gli era apparso Gesù Cristo in cella... Ha partecipato attivamente ai programmi educativi della prigione; per aver aiutato altre detenute, di cui una che voleva uccidersi, ricevette due encomi. Nel 1977 scrisse un'autobiografia; si sposò due volte: nel 1981 e poi 1987 con un avvocato che l'aiutò a presentare l'istanze per la libertà sulla parola. Il 1° Giugno 2005  la commissione rigettò la domanda e dispose che dovevano passare almeno 36 mesi. I famigliari delle vittime avevano espresso la loro contrarietà anche se la donna era gravemente malata di cancro. Nel Marzo 2008 fu ricoverata in ospedale per l'aggravamento della malattia; gli venne amputata una gamba. Il 15 Luglio si tenne un'altra audizione della commissione; il responso fu unanime: istanza rigettata. Il 24 Settembre 2008 l'allora 61enne detenuta fu trasferita al CCWF, l'altra prigione femminile californiana dove c'è un'infermeria più adeguata. Il 2 Settembre 2009 un'altra istanza fu respinta; era il tredicesimo diniego dal primo nel 1976. Secondo quanto riferito dal marito, la donna era paralizzata per l'85%; non poteva sedersi nemmeno sulla sedia a rotelle. La morte arrivò 22 giorni dopo, il 24 Settembre; Susan Atkins aveva 61 anni, compiuti il 7 Maggio. È la detenuta con una più lunga condanna scontata in un carcere californiano. Charles Manson si è spento nell'ospedale di Bakersfield il 19.11.2017. Era malato di cancro al colon scoperto a Gennaio; aveva 83 anni. Gli altri membri della ‘famiglia Manson’, la cui condanna fu commutata in ergastolo, continuano a rimanere in carceri di massima sicurezza. Periodicamente presentano domanda per la libertà vigilata che gli viene respinta. Il 13 Marzo 2019 lo Stato della California ha praticamente giustiziato le pena capitale: il governatore Gavin Newson, democratico, bloccava tutte l'esecuzioni almeno nel suo mandato [clicca qui]. Così le 737 persone detenute nei braccio della morte, a San Quintino per gli uomini e Chowchilla per le donne, sono "salve". Quest'ultime (22) non godono però di certi privilegi concessi a suo tempo ai detenuti maschi. In pratica vivono ancora in isolamento, invece a San Quintino i condannati possono stare fuori dalla cella per varie ore, ricevere visite con regolarità, ecc. ecc. L'ultima esecuzione in California è del Gennaio 2006; da allora i governatori, repubblicani e democratici, hanno stabilito una moratoria ¦situazione negli Stati Uniti¦. Curiosamente, è lo stato con il maggior numero di persone in attesa del boia (738 al 30.08.'19); il Texas, secondo stato più popoloso dopo la California, ne ha "appena" 224 anche se ha una media di 15 esecuzioni annue (564 dal 1982 al 10.09.'19). Sull'eccidio di Cielo Drive, nel 2019 sono usciti due film che lo raccontano, direttamente/indirettamentee: “Charlie says” e “C'era una volta ad Hollywood”.

« Probabilmente devo fare qualcos’altro da un’altra parte. »

all'amico Fabrizio Giardina

NADIA TOFFA  conduttrice televisiva

A. Brescia, 10.06.1979

Ω. Brescia ¦clinica Domus Salutis¦, 13.08.2019 07:39

 cancro al cervello/GBM?  link

SETTEMBRE

« Che bella, sembri tu quando prendi il sole. »

alla moglie, commentando la foto della nipote nata due giorni prima

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno (‘il re dei quiz’)

conduttore radiofonico statunitense, conduttore televisivo italiano

A. New York, 26.05.1924

Ω. Monte Carlo ¦hotel Metropole¦ [principato di Monaco], 08.09.2009 11:30

 infarto [leggi qui]  link

OTTOBRE

« Oh wow. Oh wow. Oh wow. »

Abdul Latif Jandali (nome e cognome alla nascita)

STEVE PAUL JOBS (nome e cognome da adottato)

imprenditore, informatico, inventore

A. San Francisco, 24.02.1955

Ω. Palo Alto (contea di Santa Clara) [California], 05.10.2011 15

 tumore neodocrino al pancreas poi degenerato in cancro [leggi qui]  link

« È finita. Mi hanno incastrato. »

al padre; tribunale di Roma, 17.10.2009

STEFANO CUCCHI  geometra

A. Roma, 01.10.1978

Ω. Roma ¦medicina protetta ospedale “Pertini”¦, 22.10.2009

 conseguenze di un pestaggio subito in una caserma dei carabinieri [leggi qui]

« Ho bisogno d'aria; qualcuno mi porterebbe fuori? »

ai suoi amici; Viper Room, 31.01.1993 00:55

RIVER JUDE BOTTOM (nome e cognome alla nascita in Oregon)

R. J. PHOENIX (nuovo cognome adottato dalla famiglia nel 1977)

A. Madras ¦comune COG¦ (contea di Jefferson) [Oregon], 23.08.1970 12:13

Ω. Los Angeles—West Hollywood ¦marciapiede sul Sunset Strip davanti al Viper Room¦

31.10.1993 01:12 [ultima convulsione]-01:14 [arrivo dei paramedici] {dichiarato morto alle 01:51, 17’ dopo l'arrivo al CSMC}

 overdose di eroina e cocaina  link

L'attore era stato impegnato nelle riprese  di “Dark Blood” per sette settimane nel deserto dello Utah; poi in 13 giorni si sarebbero girati gli interni a Los Angeles. River tornò a Los Angeles il 26 Ottobre 1993 dopo aver guidato per otto ore! Non dormiva molto ed aveva anche un brutto raffreddore; ma non aveva tempo per riposarsi: domenica 31 avrebbe incontrato Terry Gilman, il regista del suo film preferito [Brazil]; inoltre entro l'anno sarebbero iniziate le riprese di “Intervista con il vampiro”. Alle 18 del 30 Ottobre terminò il lavoro sul set; la produzione gli aveva trovato una sistemazione al Nikko Hotel a Bevery Hills. L'attendevano sua sorella Rain ed il fratello Joaquin; erano eccitati perchè avrebbero passato la serata di Halloween senza la "scorta" dei genitori... Alle 22 la comitiva, alla quale si era unita la fidanzata dell'attore Samantha, lasciò l'hotel; fra le varie feste scelsero quella organizzata da due attori gemelli a Silver Lake. Leonardo di Caprio era lì; lo vide salire le scale e s'incamminò per parlarci, ma poi sparì nella folla. La comitiva infatti fece qualche chilometro verso ovest sul Santa Monica Boulevard fino a West Hollywood dove c'era/c'è il “Viper Room”, locale di Johnny Depp aperto da circa un mese. L'ingresso fu immortalato da una telecamera di sicurezza alle 00:27 del 31 Ottobre. River aveva con sé la chitarra perchè voleva suonare con i “P” (Johnny Depp, ‘Flea’, Gibby Haynes); nonostante i suoi capelli corti e tinti di nero per il film che stava girando, lo riconobbero in molti. Un testimone disse di aver visto, nel piccolo bagno del locale, Jack Frusciante offrire un tiro di speedball a River. L'attore cadde sul pavimento, vomitò nel lavandino e non smetteva di tremare. Dopo essersi sciacquato la faccia tornò tremante, e con passo instabile, al tavolo. Questa circostanza è controversa: i suoi amici, e la fidanzata, giurarono che quella sera River non fece uso di stupefacenti; da circa sei mesi era pulito. Alle 00:45 un suo "amico" gli offrì un bicchiere di quello che sembrava un Ginger Ale; appena bevuto, l'attore urlò <<Cosa diavolo mi hai dato?>>; la sorella gli diede del Valium, ma non servì a fargli passare i tremori: vomitò sul tavolo e si riversò sulla sedia senza coscienza... Alle 00:55 si risvegliò e chiese di poter uscire per prendere un po' d'aria; Joaquin lo sosteneva poiché aveva un passo malfermo; cadde anche in terra. Così passarono davanti al gruppo che cantava da un quarto d'ora, l'amico Johnny Depp non si accorse di nulla. Appena uscito, River cadde pesantemente sull'asfalto in preda alle convulsioni: erano le 01:00. Ron Davis, un famoso paparazzo dello Strip, vedendolo in pessime condizioni non scattò foto. Il buttafuori urlò di fare qualcosa, tipo chiamare il 911; ma gli fu risposto che non c'era bisogno! Finalmente Joaquin F. fece quella benedetta chiamata; intanto il fratello era scosso da convulsioni che durarono circa otto minuti; poi rimase immobile. Il 911 come prassi contattò l'unità paramedica più vicina, e disponibile: quella al 958 di Hancock Street. Era una stazione dei vigili del fuoco, comunque abilitati al primo soccorso e BLS. Alle 01:10 il capitano Ray Ribar con altri tre colleghi partirono per la destinazione, ad un minuto di distanza. Finalmente alle 01:14 arrivarono i soccorsi; il ragazzo era ormai in arresto cardio-respiratorio. La squadra iniziò subito la rianimazione cardiopolmonare; a Joaquin venne chiesto se il fratello avesse assunto droghe, lui rispose che era diabetico ed aveva avuto le convulsioni. Ma per i paramedici era chiaro che si trattava di una tipica crisi ipereattiva da cocaina che poteva paralizzare il cuore [effetti overdose]. Subito dopo una dose di Narcan gli fu iniettata nel cuore per contrastare l'effetto dello stupefacente; ma il tracciato rimase piatto... Nel frattempo arrivò l'ambulanza; i paramedici, avendolo "stabilizzato", lo misero sulla lettiga e poi sul retro dell'automezzo. ‘Flea’ volle salire a bordo e così fu fatto accomodare sul sedile davanti. L'ospedale più vicino era/è il Cedars-Sinai Medical Center, ad un miglio di distanza. Dopo tre minuti l'ambulanza arrivò al pronto soccorso [Emergency Room]: erano le 01:34. River era ormai cianotico e quindi evidentemente morto; comunque fu tentato tutto quello che era umanamente possibile: massaggio cardiaco direttamente sul cuore, un pacemaker, respirazione meccanica. Dopo 16’ di tentativi, il dottor Silka ne dichiarò il decesso; erano le 01:51. L'identificazione la fece il suo agente, Iris Burton. Verso le 3 PST [l'ora solare entrò in vigore alle 2 di quella notte] Johnny Deep seppe che l'amico River Phonix era morto sul marciapiede del locale mentre lui stava suonando con la band; anzi verso le 01:24 era uscito fuori dal locale per vedere cosa stesse succedendo e non lo riconobbe... L'inchiesta della polizia [caso “93-1001”] fu archiviata dopo l'autopsia eseguita la mattina del 1° Novembre. Il coroner stabilì che si era trattato di intossicazione acuta da droghe multiple. I risultati furono pubblicati il 12 Novembre: l'attore era quasi in ottima forma fisica, non c'erano anomalie al cuore, fegato, apparato digerente, cervello. La droga assunta, trovata nello stomaco e nel sangue, doveva essere stata ingerita; non c'erano segni di iniezioni. La quantità di cocaina ed eroina era superiore alla dose letale; inoltre c'erano tracce di Valium (diazepam), efedrina, metanfetamina ed un antinfluenzale. Il metabolita della marijuana era presente nell'urine, ma una successiva analisi ne escluse la presenza nel sangue. Il corpo fu preso poi spostato al Forest Lawn Hollywood Hills. In segno di rispetto il Viper chiuse in quei giorni e lo farà per molti anni nella notte fra il 31 e 1° Ottobre. L'inchiesta si chiuse perchè la morte fu classificata accidentale; anche se l'attore era un consumatore occasionale doveva sapere che un antinfluenzale provoca effetti collaterali se unito a stupefacenti... La camera ardente fu aperta il 4 Novembre alla Milam Funeral Home di Gainesville [Florida] per familiari e conoscenti. Solo in sessanta poterono vedere il corpo. La notte del 4 Novembre un "fotoreporter" entrò nella camera ardente, riprese un'immagine e la rivendette per 5000 dollari al “National Enquirer”! Il giorno dopo il corpo venne cremato e le ceneri sparse nel ranch di famiglia a Micanopy, in Florida. L'ultimo suo film [“Dark Blood”] rimase incompiuto poichè restavano da girare varie scene principali. Gli attori e la troupe furono congedati la mattina successiva alla morte di Phoenix; il progetto del film, con un budget di 8 milioni, fu ufficialmente abbandonato il 18.11.1993 ¦fonte¦. Lo stesso giorno si tenne un servizio funebre negli studi della Paramount. Curiosamente Curiosamente Di Caprio mesi dopo volò a New Orleans per ottenere la parte resa vacante dalla morte di Phoenix; la spuntò Cristian Slater che poi donò il suo compenso a due organizzazioni ambientaliste. Comunque sia, Di Caprio interpretò tre ruoli che sarebbero stati sicuramente affidati a River: quello di Rimbaud in “Poeti dall’inferno” (1995) e Jim Carroll in “Ritorno dal nulla” (1995) e addirittura Jack Dawson in “Titanic”... Solo nel 2011 “Dirty Blood” fu ultimato da Sluizer senza nessun aiuto da parte della famiglia Phoenix. Praticamente trafugò il materiale girato da un deposito in Inghilterra; fece rimasterizzare il sonoro e rimpiazzò le scene mancanti (stimate fra il 35% e 20%) con una sua narrazione. Il film fu presentato in vari festival; c'era anche un accordo con la Lionsgate per la distribuzione, ma poi non se ne fece nulla. Mancando qualcuno che lo distribuisse in sala, Sluizer decise di pubblicarlo su YouTube. Il regista olandese morì nel 2014 all'età di 82 anni; nel 2007 ebbe un aneurisma che lo fece sprofondare in coma. Risvegliatosi miracolosamente poté terminare quella pellicola "maledetta".

NOVEMBRE

« Tranquillo, non mi sparerà nessuno. »

al poliziotto a cui era ammanettato

Lee Harvey Oswald (Lee)  ex marine

A. New Orleans [Lousiana], 18.10.1939

Ω. Dallas ¦Parkland Memorial Hospital¦, 24.11.1963 13:07

 ferita da colpo di pistola sparato all'addome quasi due ore prima [leggi qui]  link

DICEMBRE

« Sto per intraprendere il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio. »

Thomas Hobbes  filosofo e matematico

 A. Westport (contea di Wiltshire) [Inghilterra], 05.04.1588

Ω. Hardwick Hall (contea di Derbyshire) [Inghilterra], 04.12.1679

 insufficienza renale; ictus 

 

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